Marcello: Il centrodestra. Tra i litiganti leghisti la spunterà Marcello
14 gennaio 2024
Parte la rincorsa verso le regionali. La data delle urne non è ancora stata fissata. Prima in Parlamento dovranno sgranare la questione del terzo mandato. Si va verso l’accordo dopo che la Lega ha presentato una proposta di legge che di fatto concederebbe un’altra chance a Luca Zaia in Veneto e di riflesso anche a Stefano Bonaccini in Emilia Romagna. Nel riminese si sta a guardare, ma i movimenti sono già iniziati. Partiamo dalla mancate riconferme. Cinque anni fa nelle fila del Carroccio venne eletto Matteo Montevecchi. Le sue recenti sparate in rapida serie hanno portato il gelo con i dirigenti regionali del partito. Oggi l’ipotesi di una nuova candidatura appare lontanissima. Così nel Carroccio si scaldano Elena Raffaelli, attuale coordinatrice provinciale, ed Enzo Ceccarelli, l’ex sindaco di Bellaria già candidato a Rimini alle ultime comunali. Potrebbero essere questi i nomi principali tra i quattro che la Lega potrebbe mettere in campo. Riconfermare un consigliere in Regione non sarà semplice, ma nel Carroccio ci credono. A stuzzicare è anche la prova di forza che aspetta Fratelli d’Italia. Nei sondaggi a livello nazionale volano. Ma le regionali sono altra cosa, soprattutto se si voterà a novembre e il centrodestra dovrà vedersela con Bonaccini. Comunque sia Fratelli d’Italia dovrà dimostrare di sapere intercettare preferenze e giocarsi un posto in Assemblea. Per questo, giorno dopo giorno appare sempre più probabile la candidatura di Nicola Marcello, attuale coordinatore provinciale. Alle elezioni comunali di Rimini da anni è un recordman di preferenze. Sull’altro uomo da candidare c’è l’imbarazzo della scelta. In panchina c’è Filippo Zilli, dopo avere lasciato il coordinamento provinciale. E poi c’è Gioenzo Renzi che in fatto di sfide elettorali ha tanta esperienza. Se Marcello rinunciasse, il rischio sarebbe esporre il partito a una battaglia interna che potrebbe lasciare pesanti strascichi. Infine Forza Italia. Pare che Antonio Barboni non abbia alcuna intenzione di candidarsi. Per gli azzurri le possibilità di essere eletti sono poche.