Stadio Neri. Gli odg di Marcello (FdI) e Angelini in vista del consiglio tematico

Marcello: Stadio Neri. Gli odg di Marcello (FdI) e Angelini in vista del consiglio tematico

12 maggio 2023

Il 18 maggio il consiglio comunale di Rimini sarà dedicato al tema dello stadio Romeo Neri e dell’impiantistica sportiva. In votazione vari ordini del giorno. Quello di Loreno Marchei della Lega prevede, in sintesi, lo spostamento della pista di atletica in una parte dell’area della ex Caserma Giulio Cesare (la restante diventerà la Cittadella della Sicurezza) con in contestuale avvicinamento delle curve del Neri al campo da giocoo.
L’odg presentato invece dal consigliere di Fratelli d’Italia Nicola Marcello impegnerebbe la Giunta a “destinare lo Stadio, adeguatamente modificato, al solo gioco del calcio nel giro di tre anni, avendo nel frattempo trovato adeguata e consona sistemazione all’atletica leggera per tutte le sue discipline comprese salti e lanci” a “rendere fruibili già dalla prossima stagione sportiva il Campo di via della Fiera autentico baricentro sportivo, sociale e culturale della zona e gli altri impianti immediatamente omologabili (San Vito2, Rivazzurra2)“, ad “attivarsi immediatamente per ripristinare il sintetico di Miramare realizzando un manto omologato che non sia lesivo per l’integrità degli atleti” e a “procedere celermente in proprio alla realizzazione della “ Cittadella del Calcio ” nell’area di via Montepulciano prevedendo la possibilità di ospitare in settori ben distinti anche altre discipline dalle bocce, alla ginnastica, all’atletica, al padel.
In votazione anche l’ordine del giorno del consigliere 3V Matteo Angelini. “Lasciamo stare – scrive in una nota – le frasi di circostanza per cui il concertone di Vasco fa bene alla città eccetera eccetera, personalmente resto fermamente convinto che un evento simile fa bene alla città se si riesce a sposare con tutti gli interessi della città e dei suoi cittadini. Cosa invece che non è accaduta in questa circostanza. Parliamo di atleti di ogni età che si sono allenati duramente per una stagione intera in casa loro e che fino a ieri pomeriggio non sapevano nemmeno se avessero da oggi un posto in cui allenarsi e quali fossero gli orari. Insomma, se qualcosa doveva dimostrare questa amministrazione, ha certamente mostrato come i palcoscenici e gli introiti annessi passano avanti a tutto e a tutti, per buona pace di atleti e tifosi di ogni genere“.
L’odg di Nicola Marcello
“Il Consiglio Comunale di Rimini,
PREMESSO CHE
lo Stadio Romeo Neri, come rappresento da anni, deve trovare una propria dimensione di utilizzo specifico per il gioco del calcio, con spostamento della famigerata Curva Est a distanza ragionevole dal rettangolo di gioco e con adeguamento totale dei distinti e delle tribune ad ospitare in ogni condizioni meteo chiunque voglia recarsi allo Stadio, voglio focalizzare la mia attenzione sulle strutture dedicate ai settori giovanili e dilettantistici, che frequento assiduamente dal 2004 come genitore, come appassionato di calcio e talvolta come medico accompagnatore.
CONSIDERATO CHE
in merito all’emergenza campi da gioco per il calcio credo che vadano fatti grossi correttivi nel Comune di Rimini, per salvaguardare il valore sociale, educativo e di sana crescita dei ragazzi della nostra a città e per far si che qualcuno possa approdare come negli anni passati a categorie di rango di A e B .
PRESO ATTO CHE
al netto di tanti proclami, oggi la nostra Città non solo ha due campi di calcio in meno rispetto a quelli del 2011, proprio i campi “della Gaiofana” di cui aspettiamo da troppo tempo l’inizio dei lavori e che da notizie recenti sembrano addirittura destinati a rimanere fuori dai piani del PNRR, in realtà considerando i campi comunali omologati, dove si può giocare con un livello di sicurezza minimo, il deficit impiantistico creatosi negli ultimi anni è di sette campi (Promosport, San Vito 2, Rivazzurra 2, Rivabella, Miramare sintetico, i due della Gaiofana che già esistevano prima del progetto della Cittadella dello sport), con una diminuzione di oltre il 30%.
Inoltre, non solo il numero dei campi è drasticamente diminuito ma il loro stato non è affatto migliorato.
VISTO CHE
solo nell’ultimo anno abbiamo registrato ulteriori due gravi carenze.
Il campo di Miramare sintetico, unico tale del Comune di Rimini oltre al Neri, ha perso l’omologazione. Esso ha rappresentato negli ultimi 12 anni il più frequentato, il più decoroso ed almeno per le squadre giovanili il più accessibile per servizi e parcheggi. Oggi non è più utilizzabile per le partite.
Si ricorda che l’omologazione di un campo sintetico deve essere richiesta a “….garanzia della salute e sicurezza degli atleti e difesa dell’ambiente ” (come recita il regolamento FIGC).
Il campo di via della Fiera, detto della Promosport, non più omologato per l’improvvisa chiusura degli spogliatoi rappresenta una struttura baricentrica, facilmente raggiungibile, peraltro realizzata totalmente a spese della società sportiva e dei volontari nel corso degli anni di gestione e diventata un vero e proprio centro di aggregazione, un “ centro sociale” per tutto il territorio dell’ ex Quartiere 6 e che ha permesso a tanti ragazzi di fare sport a costi “proletari” se non addirittura gratuiti per i meno abbienti.
Solo 4 campi di calcio risultano alla data odierna con impianti di illuminazione omologati (Ina casa, San Giuliano, Torre Pedrera, Lagomaggio) peraltro con un’illuminazione assolutamente insoddisfacente atta a garantire solo lux ridotti al minimo “sindacale”.
La gran parte dei campi ha dei fondi che lasciano molto a desiderare, nonostante gli sforzi della cooperativa 134 e di Anthea, ma tutti sanno che “l’overuse” dei campi in erba inevitabilmente porta al rapido deterioramento del manto e della superficie di gioco. Alcuni campi sono talmente malmessi che anche alcune società che organizzano tornei di livello internazionale e che portano migliaia di turisti sportivi sul territorio si sono rifiutati di giocare su alcuni nostri campi come per esempio successo al campo di Lagomaggio, in un primo tempo opzionato e poi rifiutato, dopo averlo visto, preferendo un campo in altro comune. Un campo in realtà dove praticamente tutti si rifiutano di giocare anche alcune società locali.
CONSIDERATO CHE
in sintesi, Stadio a parte che ha i suoi problemi di fruibilità motivo per il quale siamo qui stasera, restano 10 campi pubblici omologati: solo 4 illuminati, nessun sintetico, più 4 non omologati per le partite, molti decentrati e inevitabilmente sottoutilizzati ( Torre Pedrera, Viserbella, San Vito). Nell’area di centrale di Rimini in 12 KMq esistono solo due campi di cui uno solo omologato, Lagomaggio!!!
Certamente tali carenze, non possono essere risolte dalla creazione del Nuovo Campo Sportivo di Corpolò per cui mi batto dai tempi del Quartiere 4, che peraltro risulta venga realizzato in erba e inizialmente senza impianto di illuminazione.
Le carenze riscontrate costantemente sono :
Energia green per fornitura di acqua calda ed elettricità, l’assenza di spazi di ristoro per i ragazzi stessi e soprattutto per le famiglie che li accompagnano, l’assenza totale di tribune su molti campi, inadeguate in altri e soprattutto senza servizi igienici per spettatori e familiari al seguito dei ragazzi.
Non esiste un impianto in erba di recente semina, né si è notata una rizollatura, tutti i campi dopo l’uso intensivo di quest’anno necessitano di un livellamento adeguato.
In sintesi gli impianti sono vecchi, mal ridotti e, nella considerazione che sono tutti in erba e che quindi dovrebbero avere una percentuale di utilizzo temporale ridotta rispetto a quelli sintetici che hanno invece una possibilità di utilizzo vicina al 100%, sono decisamente pochi, il loro deterioramento è quindi inevitabile.
Che gli impianti sono decisamente pochi lo testimonia anche il rapporto numero fruitori/numero campi in raffronto alle altre città di riferimento non lontane da Rimini.
Tutto ciò premesso il Consiglio comunale
Impegna il Sindaco e la Giunta a
1.destinare lo Stadio Romeo Neri adeguatamente modificato al solo gioco del calcio nel giro di tre anni, avendo nel frattempo trovato adeguata e consona sistemazione all’atletica leggera per tutte le sue discipline comprese salti e lanci;
2. rendere fruibili già dalla prossima stagione sportiva il Campo di via della Fiera autentico baricentro sportivo, sociale e culturale della zona e gli altri impianti immediatamente omologabili (San Vito2, Rivazzurra2);
3. attivarsi immediatamente per ripristinare il sintetico di Miramare realizzando un manto omologato che non sia lesivo per l’integrità degli atleti;
4 . procedere celermente in proprio alla realizzazione della “ Cittadella del Calcio ” nell’area di via Montepulciano prevedendo la possibilità di ospitare in settori ben distinti anche altre discipline dalle bocce, alla ginnastica, all’atletica, al padel.”
L’odg di Matteo Angelini
“Il Consiglio Comunale di Rimini,
PREMESSO
che è stato presentato un ordine del giorno inerente : “RIMINI UNA CITTA’ DI SPORT, DI SPORTIVI E DI APPASSIONATI“;
RILEVATO CHE
Rimini è la Città Capoluogo di Provincia ed in quanto tale deve sempre porre in essere tutte quelle soluzioni necessarie al fine di affermare questa sua conclamata leadership tanto quanto nei confronti delle realtà di limitrofe quanto a livello Nazionale.
CONSIDERATO CHE
Rimini è una città di sport e di sportivi, di professionisti, di amatori e soprattutto ancora più semplicemente di appassionati, l’Amministrazione Comunale ha quindi il doveroso compito di eccellere per conservazione e realizzazione di tutte le strutture che possono accogliere ogni tipo di pratica sportiva affine al suo territorio, tanto per i praticanti quanto per il pubblico che desidera assistere agli eventi in comodità e sicurezza.
PRESO ATTO
Dei progetti faraonici che nelle città di Cesena e di Faenza, per restare in Romagna, stanno per
prendere forma, con LA CESENA SPORT CITY, progetto da 7,3 milioni di euro che prevede due nuovi poli sportivi, uno a VILLA CHIAVICHE, intervento strutturale di ampliamento e riqualificazione, con la creazione di un parco sviluppato nel cuore del quartiere Cervese Sud e quello del polo sportivo dell’Ippodromo e LA CITTADELLA DELLO SPORT PRESSO LA GRAZIOLA, FAENZA, progetto da 3,6 milioni di euro, ma anche nella vicina Pesaro con il progetto di Torraccia e Villa San Martino per 6,5 milioni di euro.
VISTI
I già numerosi interventi che si sono susseguiti in alcune zone della città per creare nuove aree dedicate allo sport volte a spingere Rimini ad essere una meta sempre più gradita dal punto di vista del turismo sportivo, ma anche le situazioni disastrose dal punto di vista della fatiscenza e della mala gestione di molte strutture dedicate allo sport dei Riminesi. Da un lato quindi un’attenzione viscerale per curare quelle “apparenze” dedicate ai turisti e al turismo ma poco funzionali per le attività ordinarie dei Riminesi e dall’altra un’incuria semi totale in quelli che sono i servizi dedicati ai nostri giovani atleti. Basti guardare, giusto per fare un esempio alla portata di tutti, alle condizioni in cui si allenano sul campo in sintetico comunale di Miramare, dove, oltre ad allenarsi su di un campo i cui manca l’omologazione, talvolta gli atleti si trovano ad allenarsi in più annate in un fazzoletto di terreno e non avere abbastanza servizi per potersi fare una doccia dopo gli allenamenti. Questo, come detto è solo un’esempio, basterebbe infatti, da buoni amministratori, frequentare qualche giorno lo stesso Stadio Romeo Neri per rendersi conto di quelli che potrebbero essere gli interventi straordinari, ma anche solo ordinari da effettuare per migliorare la vita sportiva degli atleti e del pubblico. Tra lo spendere 30 milioni di euro, come detto dal Sindaco in uno degli ultimi consigli ed il fare interventi strutturali efficaci, c’è una bella differenza ed in questi anni alla fine il risultato è stato un quasi totale immobilismo che non ha fatto che peggiorare la fatiscenza della struttura del Romeo Neri e delle strutture Riminesi in generale. Pensare che i posti, anche esistenti non mancherebbero, vedi Gaiofana, campo dei Ferrovieri eccetera eccetera. Il risultato poi è quello appena menzionato di Miramare o dello stesso Romeo Neri, con annate che si accavallano in orari sempre più improbabili, in spazi ridotti ed in condivisione con altri sport, vedi paganello. L’annuncio poi del tanto decantato concerto zero di Vasco al Romeo Neri, non ha fatto altro che rendere ancora peggiore ed ingestibile una situazione già complicata, materializzando lo sfratto nel momento clou della stagione sportiva di tutte le discipline che notoriamente utilizzano la struttura.
DATO ATTO CHE
La questione legata al rifacimento o la ristrutturazione dello Stadio Romeo Neri è cosa ormai tristemente nota e datata da anni e anni, si sono susseguite le amministrazioni ma le parole sono rimaste parole cosi come le promesse sono rimaste solamente tali, sia giunta l’ora di un’assunzione di responsabilità e di impegni reali, concreti, che possano dare alla città una soluzione definitiva per la risoluzione di tutte le controversie derivanti da una struttura non più all’altezza di accogliere le necessità di chi la frequenta quotidianamente e di chi la impiega per la pratica sportiva.
Non più quindi pezze da centinaia di migliaia i euro come i 225 mila che spenderemo per accogliere Vasco Rossi.
Occorre formulare un ragionamento d’insieme tra tutte le realtà che praticano sport all’interno dello Stadio e trovare la formula corretta per dare a tutti il meglio che una città come Rimini deve saper dare per tutti i suddetti motivi d’importanza, prestigio ed utilità.
Non più quindi tante realtà che pensano per sé, ma tante realtà che si predispongono per compiere ognuna un passo verso l’altra insieme ad un’amministrazione comunale finalmente competente e decisa ad investire in modo corretto e decisivo.
Tutto ciò premesso il Consiglio Comunale
Impegna la Giunta Comunale e il Sindaco
• a trovare una soluzione per creare un impianto sportivo all’avanguardia dedicato alla sola atletica e pratiche affini in altro luogo rispetto alla posizione attuale ma sempre nelle immediate vicinanze del centro, come potrebbe essere tutta la zona della Caserma Giulio Cesare, che creerebbe un polo anche scolastico di primo livello o al Campo dei Ferrovieri, creando una struttura ben servita dai mezzi pubblici e che possa accogliere gare di interesse Nazionale ed Internazionale”;
• di programmare, progettare e ristrutturare lo Stadio Romeo Neri in modo da renderlo un impianto all’altezza di altre realtà simili della nostra Regione, uno Stadio per il Calcio con settore curve e distinti posti direttamente a bordo campo rendendo cosi l’impianto fruibile in modo permanente per accogliere anche eventi differenti da quelli sportivi quali concerti o similari senza doverlo stravolgere ogni volta”;
• nel frattempo visto che eventuali impianti nuovi necessiterebbero di tempo per la programmazione, progettazione costruzione o in alternativa, laddove fosse certificata ed argomentata definitivamente l’impossibilità di nuovi impianti, programmare, progettare e ristrutturare lo Stadio Romeo Neri mantenendo lo status attuale che prevede anche la presenza della pista di atletica, intervenendo su una (almeno la est) o entrambe le curve avvicinandole al terreno di gioco e sistemando definitivamente tutto il settore distinti prevedendone accorpamento in un unico blocco e l’intera copertura”.
• in tutte queste opzioni vanno considerati tutti quegli interventi strutturali finalizzati alla creazioni di servizi igenici adeguati e fruibili per tutti, ammodernamento degli spogliatoi, ampliamento delle palestre, delle sale conferenze, sale vip, installazioni di impianti fotovoltaici e ammodernamento di tutti gli impianti già esistenti ”.
• non dimentichiamo infine che in tutte le soluzioni proposte che comportano lo spostamento delle curve, tutto il terreno liberato potrà essere bonificato e destinato al miglioramento della viabilità circostante allo Stadio e all’ingresso e deflusso delle persone e a servizi di vario tipo ”.
• ultimo ma non meno importante, tutte le strutture sportive di Rimini, sono strutture dedicate allo sport in primis e di conseguenza nessun evento di alcun genere dovrà MAI PIU’ impedire il regolare svolgimento di suddette attività”.



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